Come ogni anno rieccoci qui, da dove tutto è partito. Da questo sito, da qualche riga scritta anni fa per gioco ( però mica tanto) ma soprattutto dal puntuale e ormai unico post di inizio anno.
Anzi, mi correggo, nel 2016 c'è stata un'eccezione, fatta per un occasione straordinaria che mi ha portato a scrivere su queste pagine la scorsa primavera: l'incontro con Pif.
Questo incontro fa parte delle tantissime cose successe nell'anno passato che mi portano ancora una volta a dire " Ha funzionato!!! ". Mi riferisco a questo giochino che faccio tutti gli anni, in cui con una parola stabilisco il mio obiettivo e quello che mi auguro per i prossimi 365 giorni per poi puntualmente a fine anno tornare qui a vedere cosa è successo.
Ha funzionato perchè non so se sia questione di karma, di attrazione o semplicemente perchè ci metto anima e corpo, ma ad oggi, ogni anno, quell'augurio si è avverato.
Il 2016 appena passato doveva essere un anno di realizzazione e così è stato.
Realizzazione personale, dei mie sogni, della mia vita privata e professionale. Ma non di quella realizzazione che odora di "arrivo" ma di quella realizzazione che profuma di "inizio". Ho visto finalmente anni di sacrifici, di sudore,di notti insonni e di molto atro, essere ripagati. Ho visto dei puntini unirsi e ho vissuto l'affetto di molte persone.
Il 2016 doveva essere un anno fondamentale e così è stato.
L'anno del salto nel vuoto, quello in cui abbandonavo qualsiasi altra strada sicura per seguire solo quello in cui credo davvero.
E' successo davvero di tutto, fin dall'inizio con la grande opportunità di lavorare a The Voice.
Questa esperienza mi sento di classificarla tra le più importanti mai fatte. Mi ha permesso di confrontarmi per la prima volta con il mondo della televisione, di lavorare affianco a persone speciali, di far parte di una squadra pur mantenendo la mia identità, la mia personalità e il mio stile. Mi ha permesso di conoscere mostri sacri dello spettacolo e della musica e di avere il loro rispetto che è probabilmente la mia soddisfazione più grande. Inoltre questa esperienza mi ha anche dato involontariamente la possibilità di confrontarmi con un aspetto di questo mondo che fino ad ora non avevo mai incontrato: la cattiveria e l'invidia. Un aspetto negativo senza dubbio, sul quale non mi soffermerò oltre ma che mi ha permesso di crescere, di avere più fame e più voglia di fare di prima e che anzi mi ha fatto percepire di star facendo bene e di essere sulla strada giusta. Mi riferisco ad una persona in particolare, quindi se stai leggendo questo post, perchè so che lo farai, GRAZIE. Grazie per avermi messo i bastoni tra le ruote in tutti i modi, senza di te probabilmente non avrei ottenuto questi risultati negli scorsi 12 mesi.
Gli altri momenti fondamentali di questo 2016 sono stati due.
Il primo è stato quando ho deciso di lasciare Radio Number One.
Avevo fatto di tutto per poter condurre un programma tutto mio in una radio vera ma avere il coraggio di mollare questa realtà nonostante l'assenza di certezza sul futuro, è stata la cosa più rispetteso che potessi fare verso me stesso.
Perchè il sistema nel quale mi trovavo mi ammazzava tutte le volte che aprivo il microfono, mi sentivo soffocare, non ero io, non era il tipo di radio che volevo fare, mi stava stretto, volevo di più e sapevo che potevo farcela. Con tutta la gratidudine del caso sentivo però che a Number One il mio tempo era finito e quindi il coraggio è stato per me come ossigeno e mi ha liberato.
Il secondo momento fondamentale comprende un telefono che squilla e la chiamata di Rai Radio2.
La possibilità di commentare in radio le dirette di The Voice e in un modo o nell'altro provare a far vedere e sentire quello che ero in grado di fare. Quindi non importa se sarei dovuto andare a Roma tutte le volte, non importa se avrei dovuto farmi ospitare da amici o dormire in ostelli di bassa categoria condividendo camere con gente poco profumata. NON IMPORTA, era la mia occasione. Ed è andata bene perchè sono riuscito a dimostrare quello che volevo e ho trovate una grande squadra e sopratutto delle persone che hanno creduto in me fin da subito e non sapete quanto sia difficile oggi trovare qualcuno che crede in qualcosa.
Successivamente sono arrivati altri programmi e ormai da mesi sono un conduttore di Radio2 e c'è KGG che è il nostro programma in diretta ogni week end e che ci sta dando tante soddisfazioni. Nostro perchè è mio, di Kata e di tutte le altre persone che lo compongono.
Sono finalmente in una radio nazionale, ma soprattutto in una delle realtà più storiche e più importanti di Italia. Se amate lo spettacolo e in particolare la radio, vi sfido ad entrare negli studi di via Asiago a Roma senza farvi venire un brivido lungo la schiena per l'emozione.
Radio 2 è la mia dimensione, sono felice di poter essere me stesso ogni volta che sono al microfono e sono felice di poterlo comunicare a tutta Italia in una radio così importante e soprattutto felice che questa cosa piaccia.
Ci aggiungo un terzo momento fondamentale che in realtà comprende tanti momenti. Si tratta dei miei video. Finalmente dopo anni a spingere il mio modo di produrre video e raccontare storie, sembrerebbe che qualcosa abbia ingranato e i miei contenuti stiano arrivando ad un sacco di gente. Quest'anno complessivamente ho superato i 3 milioni di visualizzazioni con i miei video e considerati i temi trattati e il modo non convenzionale in cui lo faccio, è stata davvero una gran soddisfazione. Quei video hanno permesso si creasse un pubblico sempre più ampio a cui piace quello che faccio e tutto questo rappresenta per me la possibilità che mi sono dato da solo anni fa, quando nessuno voleva darmela, prendendo in mano una videocamera e provando a raccontare il mondo che mi circonda.
Qualsiasi cosa io abbia fatto nella mia vita fino ad oggi, per poterla fare, ci sono sempre entrato dalla porta di servizio ma grazie all'energia e all'affetto delle persone che ho intorno riesco a realizzare cose che nemmeno io credevo di poter fare.
E di cose in questo 2016 ne ho fatte tante. Ho fatto tanti video, tanta radio , tanti incontri.
Ho fatto più di quelle che avevo previsto. Ad esempio non avevo previsto di tornare a New York, salire sull'Empire State Building, inginocchiarmi e chiedere a Sara di sposarmi. Non lo avevo previsto, è successo e la vita è meravigliosa per questo.
Negli ultimi mesi di questo anno appena concluso ho preso un'altra decisione professionale, dettata forse dall'istinto e dal costante desiderio di crescita: quella di non essere più un lupo solitario. Fin ad ora ho sempre fatto tutto da solo ma recentemente ho sentito la necessità di confrontarmi con qualcuno per poter migliorare sempre di più, di contornarmi di persone giuste e fidate per poter gestire le mie attività e fare della strada insieme. Oggi dopo diversi tentativi credo di aver trovato quelle persone, la sensazione è buona e percepisco in loro la stessa lunghezza d'onda e lo stesso spirito.
Mi sento parte di una squadra ed è una bella sensazione.
L'anno si è chiuso nel migliore dei modi, con la conduzione del capodanno di piazza Duomo a Milano e la sensazione che qualcuno si stia accorgendo di noi.
Sto ricevendo attestati di stima da alcuni dei miei miti, sto ricevendo attenzione da qualche giornale e sto ricevendo proposte che fin ad ora sembravano impossibili.
Perchè, per usare una metafora sportiva, sono arrivato in Serie A. Ora me la vedo con i più grandi di questo mestiere, ogni partita è fondamentale e io questo campionato non voglio giocarlo, voglio vincerlo.
L'anno prossimo voglio che sia un anno di esplosione, perchè spero che questo sia solo l'inizio e mi auguro di avere la possibilità di far esplodere le mie capacità e quello che so di essere in grado di fare. L'esplosione è quella cosa che fa BOOM e che arriva ad un sacco di gente e io resto dell'idea che per fare BOOM servono competenza, qualità e professionalità e non un video virale, milioni di like sui social o uno scoop.
Perchè con le prime resti, con le seconde, così come sei esploso, implodi e torni a casa.
Anni fa una mia vecchia amica che non vedo da anni mi disse "Tu piaci alla gente e ce la farai, perchè sei normale".
Inizialmente ci rimasi male per questa affermazione per quanto fosse un augurio positivo, ma solo dopo un po' di tempo capii quello che intendeva e che forse aveva ragione. La normalità per me oggi è ancora essere gentile, educato e forse buono, in un mondo in cui con queste caratteristiche mi avevano avvertito che sarei stato mangiato vivo. Con la mia normalità invece mi trovo qui, dove volevo essere, con qualche sogno realizzato, molti altri da voler realizzare ma sopratutto con la testa alta e la consapevolezza di aver instaurato rapporti e relazioni che vanno oltre ai video, oltre alla radio, oltre alla tv, oltre ai rapporti professionali e me ne accorgo ogni qualvolta c'è occasione.
Questo è il mio più grande orgoglio.
Buon 2017 a tutti e come sempre grazie di cuore.
Gianluca
P.S. Ovviamente il cocktail che ho in mano nella foto in alto è un analcolico.